
ESPOSIZIONE ANZIANI AL RISCHIO CONTAGIO. NON NECESSARIA. CHI SI ASSUME LA RESPONSABILITA’?
In questo tempo di pandemia è regolare tenere una votazione nel Centro Anziani Comunale a Calascibetta (Enna) con 150 votanti? L’ iniziativa è pianificata utilizzando whatsapp del gruppo. Intanto il Sindaco non ha dato disposizioni scritte, e neppure il manuale delle regole da seguire. Non ha indicato neanche il numero di persone che potrebbero stare contemporaneamente all’interno dei locali del Centro. Però l’assembramento è certo all’esterno dove, senza appuntamento, arriverebbero soci e candidati, che quindi si fermerebbero per i risultati alle 18. Ma sarebbe corretto far attendere degli anziani al freddo (così il meteo secondo le previsioni) fuori della sede in inverno? Non credo che i soci ultrasessantenni, quasi tutti nonni, consiglierebbero ai nipoti di recarsi davanti a un locale a fare fila o assembramenti sotto le intemperie. Inoltre c’è da chiedersi se sono a perdere (almeno tre per il seggio) gli impiegati che verrebbero comandati dal sindaco a svolgere questo lavoro (trattandosi appunto di centro comunale allocato in locali comunali e gestito da un organismo prorogato nelle funzioni – così si dice – …. ma senza riscontri documentali). Scrive la fonte whatsapp: “L’elezione per il rinnovo del consiglio direttivo sarà mercoledì 13 gennaio dalle ore 09,00 alle 13,00 e dalle ore 15,00 alle 17,00… Subito dopo si effettuerà lo spoglio delle schede… Siamo in una fase anomala non prevista da nessun regolamento. In ogni caso si voterà con l’elenco dei soci 2020 che è ancora valido fino al nuovo tesseramento”. Cioè dice che si sta votando senza Regolamento Comunale.…. Ma il sindaco ha autorizzato tale procedura? Comunque… non sarebbe un’operazione secondo le indicazioni della zona arancione, in un momento in cui la Sicilia è la regione con più morti di Covid in Italia… Forse sarebbe il caso che il Comune gestisse direttamente il proprio Centro, con proprio personale, visto che i vecchi organismi sono scaduti e visto che la pandemia obbliga a tenere momentaneamente chiusi i relativi locali sociali.
Rabiolo Giovanni