
Nel grembo di Sperlinga, sotto la rupe che parla al vento, si apre la Sagra del Tortone: farina e lievito diventano ciambelle d’oro, fritte nel canto dell’olio e vestite di zucchero e cannella. Tra stendardi, tamburi e chiarine, il vicinato tutto si fa festa, e il profumo corre per i vicoli come messaggero di gioia.
Poi, alla chiamata degli araldi, s’innalza il Corteo dei Castelli di Sicilia: dame e cavalieri, gonfaloni e armi bianche, a passo solenne verso il maniero.
Alla nona campana della sera (ore 21), memoria e arte evocano i Vespri di Sicilia in un gioco di luce e sabbia.
Alla decima (ore 22), sul sagrato del castello, si leva il nome della Dama dei Castelli di Sicilia: alla prescelta sian date fascia, medaglia e investitura, segni di grazia e servizio alle genti.
All’undicesima (ore 23), il cielo si fa pergamena di fuoco e musica: piromusica che accende le mura come drappo di battaglia.