
La gestione dell’acqua in Sicilia è scandalosa e l’emergenza idrica dello scorso anno non ci ha insegnato nulla.
L’Autorità di bacino ha autorizzato nei giorni scorsi l’Assessorato regionale dell’agricoltura a destinare 3,5 milioni di metri cubi d’acqua della diga Ancipa per finalità irrigue nella Piana di Catania.
Quella di fornire acqua per l’irrigazione è una scelta senz’altro importante e condivisibile.
Solo che la risorsa idrica si poteva prelevare dalla Diga Pozzillo, visto che lo scorso mese di febbraio, al fine di effettuare i lavori di manutenzione sull’invaso, sono stati scaricati sul fiume Salso circa 8 milioni di metri cubi d’acqua che si sono persi irrimediabilmente e che invece potevano essere utilizzati per l’irrigazione agricola senza ricorrere all’acqua dell’Ancipa, che andrebbe invece gestita in maniera più oculata e utilizzata quasi ed esclusivamente per finalità potabili.
Con 3,5 milioni di metri cubi si sarebbe potuta erogare acqua per quasi tre mesi alla popolazione dei territori ennesi e nissesi.
Per fare un paragone un dissalatore in Sicilia produce 3 milioni di metri cubi d’acqua in un anno ad un costo complessivo di quasi 8 milioni di euro!
Una situazione paradossale rispetto alla quale chiediamo al Governo Schifani di fare chiarezza. Per queste ragioni abbiamo presentato in queste ore un’interrogazione parlamentare urgente.