Dopo un silenzio di anni tornano di attualità, grazie alle sacrosante proteste dei cittadini, la gestione privata dell’acqua e le sue criticità.
Giovedì 6 febbraio, il Presidente Cammarata ha convocato un’assemblea con all’ordine del giorno, tra l’altro, il confronto sulle nuove tariffe 2024/2025 e sull’eventuale alternativa al gestore privato.
Spero sia un momento di confronto franco sulle politiche da adottare per il futuro considerato che le drammatiche vicende degli ultimi mesi hanno messo a nudo diversi problemi: su tutti la gestione dell’emergenza e l’eccessivo peso economico delle tariffe per i bilanci delle famiglie e delle imprese.
Limitandoci all’ordine del giorno dell’ATI, prendo atto dei buoni propositi di qualche amministrazione di sciogliere il rapporto con il gestore privato. In linea di principio siamo tutti d’accordo fosse solo per il rispetto che si deve alla volontà popolare che, nel referendum tradito del 2011, vide 26 milioni di italiani pari al 95% del votanti propendere per il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua. Detto questo, però, se vogliamo esercitare un ruolo effettivo e non limitarci a slogan propagandistici se non populisti, dobbiamo avere chiaro che, ammesso che l’opzione sia a praticabile, la strada sarebbe lunga: un verosimile contenzioso che nascerebbe ad una decina d’anni dalla cessazione naturale del rapporto con Acqua Enna, più o meno il tempo di tre gradi di giudizio. Ed allora, se la proposta della risoluzione del contratto non è uno specchietto per le allodole, occorre accompagnarla con un’azione che si può fare subito: la riduzione immediata delle tariffe ! Come tutti sanno, al tempo in cui ho rivestito ruoli di responsabilità all’ATI, mi sono battuto insieme ad altri colleghi per la riduzione delle tariffe e, nell’aprile del 2021, abbiamo portato in Assemblea una proposta per iniziare un percorso di riduzione progressivo e sostenibile che oggi avrebbe garantito tariffe più eque in luogo di quelle in vigore sempre crescenti. La storia poi andò come si sa. Un ampio fronte di Sindaci, da sinistra a destra, eleggendo l’attuale governance, scelse di andare nella direzione odierna. Spero che alla prossima Assemblea non si sprechi l’occasione di verificare l’opportunità e la convenienza delle scelte di allora e soprattutto di fare nuove scelte stavolta nel primario interesse della collettività dalla quale ricaviamo la nostra legittimazione istituzionale.
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