Anno 1852. Questo coloratissimo riquadro del pavimento della Chiesa di Santa Chiara di Enna simboleggia il “trionfo del Cristianesimo sull’Islam”; infatti, uno dei minareti della moschea ivi raffigurata viene distrutto da un fulmine idealisticamente scagliato dalla potenza divina.
Il pavimento è di manifattura campana, come dimostrato anche dalla tipica decorazione geometrica a “meandro”, associata al tema del labirinto di ispirazione pompeiana.
L’edificio rappresentato nel pannello centrale raffigura la Basilica di Santa Sofia di Instabul, una delle Chiese più antiche della cristianità edificata dal primo imperatore cristiano, Costantino I. Nella metà del XV sec., la chiesa venne trasformata in moschea (Aya Sofya), subendo nel corso dei secoli diverse distruzioni e ricostruzioni (l’ultima ricostruzione del 1849, oggetto di solenni celebrazioni islamiche, probabilmente ispirò l’autore ed i committenti di questo pavimento). Nel 1935 la basilica di Santa Sofia venne adibita a museo con divieto assoluto di culto: da qualche anno è stata riaperta come moschea al culto islamico.
Entrambi gli edifici resistono all’urto dei tempi e testimoniano l’incomprensibile conflittualità tra religioni accomunate dal Credo in un unico Dio
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Giugno 29, 2024