
Una città diversa è possibile.
Un concerto come quello di ieri non si vedeva da tantissimi anni ad Enna. L’iniziativa conclusiva della prima edizione dei Giochi d’Ateneo dell’Università Kore è riuscita a coinvolgere sia la comunità studentesca che la cittadinanza ennese, come forse non era mai accaduto prima.
Il dato straordinario che credo valga la pena sottolineare è che l’organizzazione di un evento così grande e partecipato (come non si vedeva da tempo, neanche in occasione della festa patronale) è stato possibile grazie all’impegno, alla determinazione e al coraggio di un gruppo di studenti universitari che hanno sognato qualcosa di nuovo e di un Ateneo che li ha sostenuti, incoraggiati e supportati mettendo a disposizione di studentesse e studenti tutti i propri mezzi.
Un risultato straordinario realizzato grazie all’impegno di tante e tanti, che andrebbero ringraziati uno per uno. Io in particolare, da ennese, ne voglio ringraziare due, Matteo e Manuel, il presidente e il vicepresidente della commissione che si è occupata di organizzare la manifestazione: due giovani ennesi poco più che ventenni, che hanno scelto di formarsi ad Enna e che in Enna hanno sempre creduto insieme a tanti altri colleghi “fuorisede” che ormai sono diventati ennesi d’adozione come Sara, Chiara, Najwa, Marco, Roberto, Vincenzo, Chiara, Leonardo, per citarne alcuni.
E dunque, volendo concludere, qual è la morale che possiamo trarre dalla serata di ieri? Che una città diversa è possibile, basta dare fiducia ai giovani, credere nelle loro idee e investire nei loro progetti. L’ Università, dando l’esempio, lo ha fatto. Chissà se un giorno lo faranno anche altre istituzioni.