
Concerto lirico dell’orchestra e coro degli Erei, lunedì 18 agosto alle 20,30 al parco archeologico di Morgantina per celebrare i 70 anni di scavi, storie e scoperte.
Il 18 agosto Morgantina festeggia un anniversario speciale: la comunità e le istituzioni celebrano l’inizio degli scavi che riportarono alla luce l’antica città.
Il concerto lirico dell’orchestra e coro degli Erei diretto dal Maestro Carmelo Capizzi, con la Soprano Susanna La Fiura, il Tenore Antonio Interisano ed il reading di Lorenza Denaro
intreccerà musica e memoria. Durante la serata, la storia della missione archeologica sarà raccontata anche attraverso una selezione di fotografie storiche ed evocative su testo e immagini di Sara Minincleri ed Alessandra Mirabella. “Morgantina – sottolinea Annamaria Raccuglia, sindaco di Aidone -è la nostra radice più profonda, un patrimonio che appartiene alla comunità ma parla al mondo intero. Questo concerto lirico è un atto d’amore verso la città antica, un modo per celebrare insieme storia, cultura e bellezza.” Ancora, Carmelo Nicotra – direttore del Parco Archeologico di Morgantina evidenzia “Dal 1955 a oggi, gli scavi hanno restituito voci, volti e memorie di una città straordinaria. Con questo anniversario vogliamo non solo ricordare il passato, ma anche rafforzare il nostro impegno per la tutela e la valorizzazione del sito, aprendo Morgantina a un futuro di nuove scoperte e di sempre maggiore fruizione.” Ed Alessandra Mirabella, assessore alla cultura del comune di Aidone aggiunge “Buon compleanno Morgantina! Il 18 agosto 1955 iniziarono in contrada Serra Orlando gli scavi sistematici condotti dalla missione americana della Princeton University sotto la direzione degli archeologi Erik Sjöqvist e Richard Stillwell. Il sito fu poi identificato con l’antica Morgantina grazie alle numerose monete con legenda Hispanorum. Leggendo Tito Livio, lo studioso Kenan Erim osservò che, alla fine della seconda guerra punica, i Romani consegnarono la città a un gruppo di mercenari ispanici. Erim ebbe quindi la felice intuizione che proprio i nuovi abitanti di quella polis (da alcuni studiosi identificata erroneamente con l’antica Herbita) iniziarono a battere monete di bronzo con legenda Hispanorum. Alle prime stagioni di scavi partecipò anche Gustavo VI Adolfo, re di Svezia, il “re archeologo”, grande conoscitore dell’archeologia classica. Il re, che viaggiava in incognito, firmava i giornali di scavo con le sigle G. A. e la sua identità non era certo un mistero per i cittadini di Aidone.”