CATANIA, DEGENERA LA SITUAZIONE DI TENSIONE NEL CARCERE MINORILE: UN DETENUTO TENTA DI EVADERE, ALTRI DUE DANNO FUOCO ALLE CELLE. SAPPE: “SITUAZIONE ALLUCINANTE, SERVONO INTERVENTI URGENTI”
Persiste la grave situazione nel settore minorile, come denuncia come Francesco Pennisi, consigliere nazionale per la Sicilia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Registriamo infatti due gravi eventi critici, accaduti in pochi giorni a Catania. La scorsa settimana è evaso e subito catturato un giovane detenuto che, durante udienza presso il Tribunale dei minori ed approfittando delle blande misure di sicurezza previste dalla legislazione minorile (vedi assenza di manette), il giovane, riusciva a sfuggire ai controlli cercando di dileguarsi per le vie adiacenti. Tempestivo e determinato è stato l’intervento del personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso il Centro di Prima accoglienza di Catania che, dopo averlo rincorso in varie direzioni, è riuscito a bloccarlo mentre tentava di nascondersi sotto una autovettura. Durante le fasi concitate, il fuggiasco ha opposto resistenza due Assistenti di Polizia Penitenziaria sono rimasti lievemente feriti. Dopo la cattura, l’evaso è stato associato presso l’Ipm di Catania Bicocca”. E’ proprio a Bicocca, prosegue il sindacalista, “ieri sera, verso le ore 21,30,si è sfiorata la tragedia: due detenuti di origine magrebina, per futili motivi, hanno dato fuoco alle suppellettili delle loro celle. In pochissimo tempo la Sezione detentiva è stata invasa dai fumi tossici. il coraggioso e tempestivo intervento del personale, tra l’altro in grave carenza (solo 3 unità in servizio nel turno serale), ha evitato il peggio: nonostante le precarie condizioni operative hanno messo in salvo tutti i detenuti presenti facendoli uscire dalle celle, collocandoli nell’area passeggi. Nel contempo, per arginare le fiamme che stavano invadendo il Reparto, si è reso necessario l’intervento dei Vigili del fuoco che, giunti sul posto, con tempestività hanno posto in sicurezza l’edificio. A farne le spese, come sempre, il personale di Polizia Penitenziaria: tre degli Assistenti in servizio, a causa dei fumi inalati hanno dovuto far ricorso alle cure mediche, con prognosi dai cinque ai sette giorni”. Pennisi evidenzia che “così come accade quotidianamente negli istituti penitenziari per adulti, anche nelle carceri minorili la situazione peggiora di giorno in giorno. Le numerose denunce del SAPPE sulle problematiche di gestione dei giovani con problemi psichici, dei detenuti giovani adulti con età al di sotto dei 25 anni, continuano purtroppo a rimanere inascoltate!”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE commenta: “L’ennesima grave vicenda avvenuta a Catania porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria della Nazione. Questo grave fatto è la conseguenza dello smantellamento, negli anni, delle politiche di sicurezza dei penitenziari. Smembrare la sicurezza interna delle carceri con vigilanza dinamica, regime aperto, maggiorenni ristretti nelle carceri per minori ed assenza di Polizia Penitenziaria favorisce inevitabilmente gli eventi critici, che sono costanti e continui”. Per Capece, “servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, conclude.