
Aumento delle tariffe per la mensa scolastica e proteste da parte dei genitori. Praticamente un disastro. Un servizio mensa già avviato in ritardo rispetto all’inizio dell’anno scolastico a causa di una gara per l’affidamento del servizio non andata a buon fine, al quale va sommato l’ulteriore ritardo per partorire nientepopodimeno che un affidamento diretto alla ditta che avrebbe dovuto svolgere il servizio di refezione nelle scuole. Risultato: il servizio mensa nelle scuole inizia a metà novembre e dunque dopo oltre due mesi dall’inizio dell’anno scolastico. Questo è già di per sé un disastro se si pensa al fatto che le famiglie sono state abbandonate a sé stesse, costrette a navigare per diverse settimane tra incertezze e disagi.
Ma siccome al peggio non c’è mai fine, l’assessore con delega alla comunità educante (in queste ore ho capito perché non è più all’istruzione) si è voluto superare, per cui cambia le regole del gioco a partita iniziata e come per magia, al rientro dalla pausa per le festività natalizie, le famiglie che avevano fatto richiesta del servizio, in alcuni casi, per esempio quelli rientranti nella fascia più alta, si sono ritrovati a pagare un ticket oltremodo superiore e oggi addirittura più che raddoppiato (da € 2.50 a € 4.00 e oggi € 5.30) e chi era esente, grazie alla magia del Natale, si è ritrovato a pagare il ticket atteso che è stata eliminata la fascia di esenzione. Insomma, fallimenti su fallimenti.
Possibile che l’amministrazione non si ponga il problema di chi non è nella condizione di potersi permettere il pagamento del ticket? A quanto pare sì! Possibile che l’amministrazione non si ponga il problema di chi ha più figli che usufruiscono del servizio, prevedendo all’uopo una gradualità nel pagamento dello stesso? A quanto pare sì! Possibile che per l’amministrazione la soluzione al problema sia rinunciare al tempo prolungato? A quanto pare sì! Tutto ciò è scandaloso o più realisticamente è la dimostrazione, oltre che dell’incapacità di una oculata e seria programmazione, della totale confusione e assenza di visione rispetto a un servizio fondamentale per gli alunni e le famiglie.
Il servizio mensa non è un dettaglio amministrativo di poco conto, ma un pilastro essenziale per garantire l’inclusione e il benessere dei nostri bambini, specialmente per le famiglie che più faticano a conciliare lavoro e vita familiare.
L’amministrazione la smetta di dipingere una realtà edulcorata e affronti realmente le necessità della cittadinanza. La città ha bisogno di risposte concrete e di un’amministrazione che guardi oltre la superficie dei problemi, capace di ascoltare e di agire per il bene comune, mettendo le necessità dei cittadini al centro delle sue priorità.
A proposito di istruzione che fine ha fatto la casa di Giufà?
Ormai da mesi e mesi sono stati ultimati i lavori di ristrutturazione dell’immobile. L’amministrazione ha intenzione di restituire il bene alla città e ai cittadini oppure no?
Giusy Macaluso (Consigliere Comunale)