Acqua: Cgil e Flai Sicilia, “dalla Corte dei Conti ulteriore conferma di sistema allo sbando. La crisi idrica è disagio per i cittadini ma anche crisi economica e occupazionale. Si proceda con una governance unica regionale e pubblica con un progetto organico che elimini i problemi strutturali”
Più di un anno fa la piattaforma della Cgil alla Regione per chiedere il cambio di direzione e passo garantendo la disponibilità di un bene comune qual è l’acqua
Palermo, 12 agosto- “La relazione della Corte dei Conti sulla gestione dell’emergenza idrica in Sicilia certifica un sistema allo sbando. A distanza di oltre vent’anni dalla relazione del generale Jucci la realtà è che nulla di strutturale è stato fatto: stesse criticità, stessi disservizi, stesso abbandono. E a pagarne il conto sono i lavoratori, il sistema produttivo, i cittadini”: lo sostengono la Cgil e la Flai regionali che ricordano, in una nota dei segretari generali Alfio Mannino e Tonino Russo, che “la situazione è rimasta immodificata nonostante i segnali di profondo disagio proveniente dai territori e dai vari settori produttivi, nonostante le nostre denunce e le piattaforme rivendicative che hanno sempre unito all’analisi e alla critica le proposte”. E una di queste è quella di “un’unica governance regionale, pubblica, partecipata che si muova sulla base di un progetto organico che guardi ai modelli virtuosi del Mezzogiorno. Occorre definire ruoli, regole e obiettivi- sottolineano Mannino e Russo- per una strategia che affronti l’emergenza ma che al contempo ne elimini il carattere strutturale”. “Una gestione dei sistemi idrici frammentaria , le reti idriche obsolete, gli impianti fermi, lo stato delle dighe, l’incapacità di trasformare in cantieri le risorse pur esistenti- scrivono Mannino e Russo- si traducono oggi in continui razionamenti, sofferenza delle campagne e del comparto agricolo, difficoltà per le imprese. L’acqua, che nonostante la crisi climatica c’è, non viene raccolta come potrebbe, viene dispersa per milioni di metri cubi nelle reti colabrodo, non viene distribuita. L’effetto sull’occupazione è diretto e a catena: le aziende agricole e zootecniche sono in ginocchio, l’indotto agricolo, dalla trasformazione ai trasporti, è travolto. E negli elenchi anagrafici agricoli si registra una drastica riduzione degli iscritti, segnale drammatico di un’occupazione che scompare sotto i colpi dell’inerzia politica e gestionale”.
“Nella passata stagione- ricorda Mannino- il tema della siccità è stato la prima tappa della nostra mobilitazione per cambiare il futuro della Sicilia. Abbiamo rivendicato un nuovo piano idrico, l’efficienza idrica, la verifica delle falde, un piano di forestazione, ma il governo regionale è restato sordo. Ed è sconfortante ed emblematico che sia sulla gestione pluridecennale dell’emergenza idrica che sui rifiuti, la Corte dei Conti contesti oggi alla Regione la mancanza di documentazione certificando ulteriormente un modo di procedere anomalo e senza raziocinio”.
Aggiunge Russo: “I giudici contabili certificano anche una condizione indegna dei consorzi di bonifica, che non garantiscono un servizio efficiente agli agricoltori, né il pagamento degli stipendi ai lavoratori e che la politica ha scelto di fatto di non affrontare”.
“E’ come se sia sia scelto di condannare la Sicilia alla desertificazione del territorio, dell’ economia dell’occupazione- concludono Mannino e Russo- e questo è inaccettabile. La nostra mobilitazione continuerà , per una cambiamento radicale che ridia prospettive alla nostra regione”.