
Che potere che ha la musica
Una delle arti più sublimi che l’uomo abbia potuto mai creare, a cui affidare emozioni, messaggi, sentimenti che si rendono eterni attraverso note, armonie, suoni.
Sono dei pensieri che diventano certezza quando assisti ad un concerto come quello di sabato sera, il Concerto volutamente con la “C” maiuscola, che per tutti noi ennesi apre i Riti della Settimana Santa.
Ho avuto l’onore di accompagnare questi professionisti insieme a Mariangela Vacanti , che ringrazio per il supporto, il sostegno e il comune sentire.
Abbiamo presentato alla città questi amanti della musica e del canto, devoti anche, chiamati a raccolta per suonare e cantare la “Passione” di Enna: personalmente li ho accompagnati per due anni per il concerto di Capodanno, farlo per quello che forse è l’evento musicale tra i più attesi dalla città è stato molto emozionante, un onore che spero di aver saputo sostenere.
Le marce e i canti della Passione, non solo quella del Cristo badiamo bene, ma proprio la passione della Città, quella che fa battere il cuore quando si parla di Settimana Santa.
U tammuri allintatu, lo squillare degli ottoni, le armonie struggenti dei fiati: le marce funebri ennesi non sono marce funebri come tante, sono un patrimonio per la nostra città, che fa invidia a molti centri, che guardano con grande ammirazione a quanto abbiamo tra le mani.
“A mio padre” e “A mia Madre”, “ai caduti di Cassino”, “Pianto Eterno” e tante altre, veicolano sempre emozioni forti, da pelle d’oca, caratteri identitari di confrati, famiglie, cittadini, ennesi. In ogni nota si ripensa a storie, volti familiari, persone che magari ci hanno lasciato, ricordi di infanzia. E tra un’armonia e l’altra scende una lacrima, voli nel tempo, senti l’abbraccio di chi non c’è, ti “annachi” e risenti qui ed ora il peso del baiardo, rivivi la sofferenza del Cristo, il pianto della Madre. Ma soprattutto sperimenti l’appartenenza all’unico sentire, che é quello dell’ennese per la Settimana Santa.
E poi l’accompagnamento del coro, sublime il dare voce al dramma sempre contemporaneo del tradimento, dell’assassinio, del dolore della madre, per dirla alla Leonardo Sciascia.
Le voci, i suoni della Passione sono andati in scena, ma anche il tanto studio, il lavoro di ricerca e archeologia musicale che ha riportato alla luce, all’arrangiamento di testi settecenteschi, di memorie, di suoni: Popule Meus, la Matri Santa, Sutta la Cruci.
Tutto questo è stato sempre molto emozionante e suggestivo.
Ma a renderlo ancora più intimo e profondo per me, ieri, non é stato il viverlo da “co- conduttore” della serata, nelle vesti di una guida storica.
No. Ciò che lo ha reso un momento molto forte è stato il sapere che con quella musica, con quei canti, con quelle emozioni si é dato omaggio ad un grande uomo, un confrate, un ennese, un figlio di questa terra che è andato via troppo presto, David.
Il David di cui abbiamo spesso parlato in tanti, che ha rappresentato tanto anche per il mondo confraternale.
Perché dovete sapere che David curava l’aspetto social della Settimana Santa: tramite il suo lavoro e la sua professionalità diffondeva la bellezza che contraddistingue le nostre tradizioni sui social e sul sito. Ma non era solo questo. David aveva visioni sulle nostre tradizioni, combatteva per esse, prestava il suo contributo fattivo, le sue idee perché potessero migliorare e avvicinare i più lontani., fisicamente e non.
Quanti discorsi abbiamo fatto a riguardo, vero David ?
Dedicarti “a mio padre”, “a mia Madre”, l’intero spettacolo è stato il minimo che si potesse fare per ringraziarti . Ma quegli applausi, quelle marce , quei canti, David hanno permesso che anche tu fossi lì con noi come gli altri anni, stavolta a vegliare dall’alto su questa tua città che fatica a trovare se stessa in questi giorni, che soffre e si divide.
Caro Dav Cut quella musica arrivi fino a te come é arrivata al nostro cuore ieri sera: e possa continuare a portare nel nostro cuore la capacità di innamorarci e difendere questa terra, questa tua città, come facevi tu.
Grazie al Collegio dei Rettori per l’onore concessomi, ai maestri, ai musicisti e coristi che hanno riempito i nostri cuori di meraviglia.
Che potere che ha la musica !