
C’è in città un piccolo gioiello molto prezioso e, forse, poco valorizzato, ma che al sole sempre brilla e porta tanta luce, come è avvenuto ieri pomeriggio per le strade della città di Enna, in festa per il Carnevale.
È la luce dei ragazzi in primis, molti dei quali di altri paesi della provincia, che affrontano ogni giorno strade molto impervie e orari non proprio comodi per frequentare le aule, i corsi, quando magari potrebbero scegliere anche opzioni più vicine. Lo fanno perché ci credono, perché investono su questo percorso, mentre molti ennesi “storcono a volte il naso”, con aria un po’ da snob, preferendo guardare altrove.
É la luce di tanti professionisti che lavorano al suo interno e si spendono con zelo e amore per la crescita personale, professionale dei ragazzi.
Di cosa sto parlando ? Del Liceo Artistico Regionale di Enna e Caltanissetta , una scuola voluta fortemente tanti anni fa proprio nel nostro capoluogo, che non é più “a scola d’arti” come sommariamente e con pregiudizio si sente dire, ma è un liceo a tutti gli effetti dove, accanto alle materie teoriche comuni di tutti i licei, sperimenti sul campo ciò che impari attraverso tanti laboratori formativi, che solo questo genere di scuola può fornire.
Premetto che non scrivo questo post per chissà quale fine autoreferenziale: anche quest’anno lavoro in questa scuola, ma l’anno prossimo, in quanto precario, tutto potrebbe cambiare e potrei trovarmi in tutt’altra parte, o scuola, addirittura città. La mia scuola cambia ogni anno, così come cambiano i colleghi, gli alunni.
Sento però, da ennese, di scrivere queste righe per raccontarvi qualcosa su questa realtà tutta nostra che poco si conosce, e che abbiamo il dovere di custodire; perché è una scuola assai formativa, che forma come tutte le altre scuole ai saperi comuni (ho ex- alunni iscritti in Lettere, Medicina, Scienze Motorie, Scienze della Formazione), ma che soprattutto avvia a lavori molto richiesti nel mondo presente, come il design o la grafica pubblicitaria per dirne alcuni, che pone solide basi per chi affronta il percorso in architettura. Eh si, non è per nulla una scuola dove si disegna e basta (preconcetto vuoto e idiota, passatemi il termine); è una scuola ben radicata nel territorio, che come nel passato, anche nel presente dà lustro alla nostra città, realizzando per lei tante opere in svariate occasioni.
È una scuola che vive di arte e insegna l’arte in tutte le sue sfumature.
È una scuola dove si sperimenta la familiarità, lo spirito di squadra tra colleghi, la complicità,anche il sano divertimento se volete, in un mutuo e reciproco sostegno, cosa assai rara, oltre che molto fruttifera per gli alunni.
Ieri per le strade della città di Enna, in festa per il Carnevale, pensate, hanno sfilato alunni,docenti, membri del personale ATA della scuola addirittura, indossando abiti, ali di farfalla, fiori di carta e colore confezionati con amore e cura dai ragazzi in queste settimane, con la semplicità di chi si mette in gioco, di chi ci crede, di chi si sente a casa.
E ancora di più la mattina tra i corridoi, per le aule, il corpo docenti, il personale in servizio tutto hanno dato lustro al lavoro dei ragazzi. Si, anche il segretario che di solito sta dietro un computer a svolgere il suo lavoro, o chi magari ci accoglie ogni giorno in portineria: tutti ma proprio tutti vestiti delle splendide creazioni dei ragazzi. E non poteva esserci cosa più bella nel vedere gli occhi gratificati dei ragazzi e dei docenti che con cura e amore li hanno seguiti.
Già , perché al Liceo Artistico ti senti a casa, e ti puoi permettere il lusso anche di girare tra i corridoi vestito da Gomez Addams insieme ad una allegra combriccola, o ancora di più fare festa con loro e per loro, i ragazzi.
Sono loro che hanno lavorato, hanno realizzato, hanno dato sfogo alla loro creatività, alla loro arte, perché credono nell’arte, invogliati da professionisti che infondono in loro la voglia di fare , creare, esprimersi: se ancora dei giovani scommettono nell’arte beh…è segno che c’è ancora speranza in questo mondo.
Ieri questi colori, questi sorrisi, queste emozioni splendevano al sole della nostra città, catturando lo sguardo incuriosito e ammaliato di tanti passanti e curiosi che forse poco conoscono questa scuola . Si esiste, e facciamo in modo, cari ennesi, di tenercela stretta a lungo,non diamo per scontato realtà così genuine, sane e particolari. Abbiamo il dovere di custodire, tramandare, fare crescere queste realtà , che sono davvero fiore all’occhiello della nostra comunità.
Ne vale della nostra Enna, di tanti professionisti, soprattutto di tanti ragazzi che vogliono mettersi ancora in gioco.
Erano farfalle che libravano al colore delle loro emozioni: non tarpiamo loro, con la nostra superficialità, le ali.
Teniamocela stretta una scuola cosi.
Viva il Liceo Artistico di Enna !