Versalis: delegazione dalla Sicilia dopodomani, 26 febbraio, al presidio sotto l’Eni a Roma contro il piano di chiusura del cracking
Palermo, 24 feb- Mercoledì 26 al presidio sotto l’Eni, a Roma, contro la decisione di chiudere il cracking ci sarà anche una delegazione della Cgil Sicilia e di Fiom, FIlctem, Fillea e Filt. Col piano Eni saltano gli impianti di Ragusa e Priolo, con prospettive future e incerte e il rischio concreto di perdere 600 posti di lavoro diretti (che arrivano a 20.000 con gli altri impianti italiani) più migliaia dell’indotto e prevedibili effetti a cascata su tutto il territorio siciliano. La manifestazione segue una serie di iniziative territoriali per tenere alta l’attenzione sul caso. “E’ coinvolta un’azienda partecipata dello stato- dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino- ed è assurdo che il governo consenta un’operazione che porterà solo problemi al sistema industriale italiano. Così come è assurdo il disinteresse del governo regionale”. Al governo siciliano la Cgil contesta il mancato intervento al tavolo col ministero. “Si sono limitati ad ascoltare- dice Mannino- contrariamente al governo pugliese che ha chiesto la sospensione delle procedure mentre era in corso il confronto”. La Cgil è tornata a chiedere un incontro col governo regionale che, dice Mannino, “non si può sottrarre rispetto a un problema di tale rilevanza”.