
PRESENTATA LA NUOVA COLLEZIONE BENNYILARDOGIOIELLI
Ma quando aprite? Eh ancora un po’ di tempo passa.
Si leggono queste frasi dal tono ironico sulla maglietta indossata da uno degli eccentrici titolari della gioielleria Pagano di Leonforte, frutto di dialoghi ormai talmente ricorrenti da diventare slogan. L’attesa per l’inaugurazione della nuova sede, quale evento glamour locale, è non solo auspicata ma diventata perfino spasmodica.
Frattanto Benny Ilardo, nei locali in attuale uso della gioielleria, ha presentato la sua nuova collezione “Dove la natura incontra l’arte”. L’occasione è stata la XLI Sagra della Pesca leonfortese e non può sfuggire la derivazione etimologica del termine Sagra, di festa popolare per celebrare un prodotto della natura o un avvenimento, che potrebbe prestarsi a giusta occasione e doveroso omaggio alle maestranze locali. Ci auguriamo anzi che questo percorso si realizzi in maniera più incisiva e pregnante nel corso del tempo per tutte le eccellenze nostrane. Di certo intuitiva pertanto la scelta dell’artista che già quest’anno, nella terra della pesca settembrina, ha proposto le sue opere artigianali. In verità si tratta del frutto di un lungo percorso creativo che rende unico ogni gioiello e che richiede, in caso di rivestimento in foglia oro, ben sei passaggi e trenta ore di lavorazione per singolo pezzo. Immancabili anche questa volta gli abbinamenti tutti made in Sicily in legno di ulivo e pietra lavica che sposano la potenza del vulcano e la durezza dell’antica pianta. Non è mancato il tocco di classe dell’artista che ha fatto indossare a due modelle del posto Silvia Nicolosi e Alessandra Gervasi le sue creazioni abbinate con abiti rigorosamente neri per esaltarne la brillantezza. Le stesse, con naturale loquacità, hanno declinato agli avventori le caratteristiche della nuova collezione esposta in una teca luminosa all’ingresso della gioielleria e dove è ancora possibile ammirare seppure all’interno dei locali.
Creatività, artigianato e lavoro: in un gioiello pertanto la sintesi della lettura del significato più profondo di ciò che è sagra, elogio di chi ama il lavoro e ne ha piene le mani, per dare uno scopo alla mente e una speranza al futuro… anche con un tocco di eleganza.
Irene Varveri Nicoletti